La perdita di massa scheletrica con l’invecchiamento potrebbe essere contrastata con l’utilizzo della grelina, un ormone che ha tra l’altro un ruolo nella regolazione dei processi metabolici attraverso l’appetito. Questo ormone, infatti, protegge anche dall’atrofia muscolare sia nella forma acilata (AG) che in quella non acilata (UnAG). Quest’ultima però non si lega al recettore AG (GHSR-1a) e quindi non è coinvolta nell’aumento dell’appetito, cosa che suggerisce che potrebbe essere usata per ottenere effetti positivi sui muscoli senza l’”effetto collaterale” dell’aumento di peso.

I livelli della stessa grelina possono diminuire con l’avanzare degli anni e livelli troppo bassi sono collegati alla sarcopenia, il termine tecnico che indica la perdita di massa dei muscoli.
Un team di ricercatori guidato da Emanuela Agosti dell’Università del Piemonte Orientale ha eliminato il gene della grelina in alcuni topi sovrascrivendo l’unAG e ottenendo una riduzione del declino della massa e della funzione dei muscoli con l’avanzare dell’età. I topi modificati in questo modo, infatti, mostravano una struttura muscolare migliore nonché un metabolismo maggiormente tipico dei topi più giovani.

Questo studio probabilmente si rivelerà utile per comprendere meglio le cause della stessa sarcopenia e forse anche per tentare di prevenirla proprio tramite l’utilizzo della grelina non acilata oppure di farmaci che la possano imitare e che possano procurare gli stessi effetti positivi sui muscoli.
“A causa dell’aumento della popolazione anziana in tutto il mondo, la sarcopenia ha un importante impatto sociale che influisce notevolmente sulla qualità della vita delle persone anziane e sui costi sanitari del governo. Pertanto, le strategie terapeutiche volte a prevenire e/o ridurre la sarcopenia sono di fondamentale importanza”, spiega la ricercatrice nel comunicato stampa che riporta la presentazione dello studio avvenuto durante una conferenza della Società Europea di Endocrinologia.

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