La sovraespressione di TSLP provocava nei topi una deviazione dei lipidi circolanti verso la pelle e una secrezione degli stessi tramite le ghiandole sebacee (credito: pubblico dominio, Wikimedia Commons)

Topi che perdono grasso, e che quindi diminuiscono di peso, attraverso le ghiandole sebacee: è il risultato di un particolare trattamento messo a punto da un team di ricercatori della Scuola di Medicina dell’Università della Pennsylvania. I ricercatori hanno fatto degli esperimenti sui topi obesi utilizzando una particolare citochina (un gruppo di molecole proteiche importanti per la segnalazione cellulare) denominata linfopoietina stromale timica (TSLP). [1]

Rilascio di lipidi tramite ghiandole sebacee

Nel corso dei loro esperimenti i ricercatori scoprivano che questa sostanza spingeva il sistema immunitario dei topi a rilasciare lipidi tramite le ghiandole sebacee, e dunque tramite il sudore. Una scoperta imprevista, come spiega Taku Kambayashi, professore di patologia alla Penn e uno dei ricercatori che ha realizzato lo studio.[2] Il professore spiega che i topi rilasciavano il proprio grasso sotto forma di un sebo molto più ricco di energia rispetto al normale.
Si tratta di una scoperta importante perché è un metodo non ormonale che induce questo processo, qualcosa che, se potesse essere riprodotto anche sugli esseri umani, rappresenterebbe uno dei metodi più efficaci per dimagrire in assoluto.

Linfopoietina stromale timica

La sostanza usata, la linfopoietina stromale timica, è una proteina del sistema immunitario che ha un ruolo in alcune patologie allergiche e nell’asma. Studi in precedenza avevano già suggerito che questa citochina può avere un ruolo importante per quanto riguarda il metabolismo energetico. Dunque, per capire se la TSLP poteva avere un effetto per quanto riguarda la risposta immunitaria a livello di metabolismo energetico nei topi, i ricercatori hanno iniettato in esemplari obesi un vettore virale per aumentare la quantità di questa stessa sostanza nel loro corpo.
Dopo un periodo di quattro settimane gli stessi ricercatori scoprivano che, rispetto ai topi del gruppo di controllo (quelli non trattati con la TSLP), la sostanza invertiva l’obesità negli animali che, nel corso di tutto questo tempo, erano stati alimentati con una dieta molto ricca di grassi.

Sostanza riduceva anche la massa grassa viscerale

Notavano inoltre che la sostanza riduceva la massa grassa viscerale. Quest’ultima è conosciuta per il suo effetto riguardante l’aumento di rischio di contrarre diabete e di andare incontro a malattie cardiache e ictus. Infine notavano nei topi trattati un miglioramento dei livelli della glicemia e del livello di insulina a digiuno. Notavano anche una diminuzione del rischio di contrarre la malattia del fegato grasso.
In tutto questo i topi non andavano incontro ad una diminuzione dell’appetito, anzi mangiavano dal 20 al 30% in più.
È a questo punto che i ricercatori hanno scoperto che la perdita di peso avveniva tramite le ghiandole sebacee poste sul mantello degli animali. I ricercatori se ne sono accorti quando hanno notato che i troppi trattati risultavano esteriormente più “unti” degli altri. In pratica “sudavano” grasso dalla pelle.

Hanno anche analizzato campioni di sebo

I ricercatori hanno anche analizzato campioni di sebo prelevato dalla superficie corporea degli animali scoprendo che conteneva lipidi sebo-specifici, cosa che confermava la perdita di grasso tramite il sebo. Il sebo è un prodotto calorico secreto da cellule epiteliali specializzate denominate sebociti.
Secondo i ricercatori un effetto del genere potrebbe essere ottenuto anche con gli esseri umani: si potrebbe dare una “marcia in più” al normale rilascio di sebo da parte del corpo per portare ad una vera e propria “sudorazione del grasso” e alla conseguente diminuzione di peso. Proprio per questo i ricercatori stanno effettuando nuovi studi.

Note e approfondimenti

  1. Mice Treated with This Cytokine Lose Weight by ‘Sweating’ Fat – Penn Medicine (IA)
  2. Thymic stromal lymphopoietin induces adipose loss through sebum hypersecretion | Science (IA) (DOI: 10.1126/science.abd2893)

Articoli correlati

notiziescientifiche.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *