Abstract grafico dello studio (credito: DOI: 10.1016/j.cmet.2020.04.019 , Cell Metabolism)

Un farmaco denominato disulfiram di solito prescritto per quelle persone che soffrono del disturbo di consumo da alcol, mostra di potersi rivelare forse utile anche per perdere peso. I ricercatori l’hanno infatti testato sui topi obesi e si sono accorti che normalizzava costantemente il peso corporeo dei ratti contrastando i danni metabolici in quei soggetti di mezz’età di tutti e due i sessi.
Lo studio è stato pubblicato su Cell Metabolism ed è stato realizzato dai ricercatori National Institute on Aging (NIA), parte dei National Institutes of Health.

I ricercatori hanno lavorato su topi da laboratorio dell’età di nove mesi sottoposti precedentemente ad una dieta ricca di grassi per un periodo di 12 settimane. Dopo una dieta del genere, i ratti, come peraltro previsto, mostravano segni di problemi a livello metabolico e segni di prediabete, tra cui l’insulino-resistenza e livelli relativamente alti di zucchero nel sangue.
Gli stessi ricercatori hanno diviso questi ratti in quattro gruppi per far seguire loro quattro diete diverse per altre 12 settimane: una dieta standard, una ricca di grassi, una ricca di grassi con bassa quantità di disulfiram e una ricca di grassi con una quantità più grande di disulfiram.

Naturalmente i topi della dieta ricca di grassi senza disulfiram continuavano ad ingrassare e ad avere problemi metabolici mentre i topi della dieta standard pian piano diventavano più magri e livelli di zucchero nel sangue cominciavano a stabilirsi.
Per quanto riguarda i topi nei restanti due gruppi, quelli a cui era stato somministrato il disulfiram, i ricercatori si accorgevano che i topi di entrambi i gruppi mostravano riduzioni del peso e danni metabolici minori.

Quelli del gruppo con la dose elevata perdevano fino al 40% del peso in sole quattro settimane ma in generale i topi di tutti e due i gruppi trattati con disulfiram diventavano più magri e mostravano miglioramenti significativi per quanto riguarda il livello di glucosio nel sangue.

“Quando abbiamo iniziato per la prima volta su questo percorso, non sapevamo cosa aspettarci, ma una volta che abbiamo iniziato a vedere i dati che mostrano una perdita di peso drammatica e una massa corporea più snella nei topi, ci siamo girati l’uno verso l’altro e non riuscivamo a credere ai nostri occhi”, rivela Michel Bernier, uno degli scienziati del NIA che ha collaborato lo studio insieme a Rafael de Cabo.
Ora il prossimo passo potrebbe essere uno studio clinico controllato sulle persone con obesità patologica.

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